La rinascita di Villa Buonaccorsi

Riprendo a scrivere in Italiano, approfittando che ormai da qualche mese sono ritornato a vivere in Italia. Sicuramente dovrei scrivere molto di più su questo importante passaggio della mia vita. Chissà se avrò tempo e voglia di farlo.

Nel frattempo vi voglio parlare di uno dei motivi che ha contribuito a farmi ritornare in Italia. 

Voglio parlarti della Villa Buonaccorsi.

Forse avrai già intravisto qualcosa sui miei diversi canali social.

E’ giunto il momento di raccontare un po’ meglio di cosa si tratta.

La Villa Buonaccorsi, a Potenza Picena, in provincia di Macerata nelle Marche, è famosa per le sue numerose statue e sculture mitologiche, fontane e obelischi, nicchie e giochi d’acqua. Risale al XVIII secolo, con cinque terrazze sulla collina attraversate da siepi di alloro, peschiere e aiuole geometriche che sembrano diamanti e stelle colorate. Scopri di più qui https://www.italianways.com/villa-buonaccorsi-the-gardens-of-a-jesuit-botanist/

Il mio carissimo amico Francesco Cingolani, da anni, forse da quando ci siamo conosciuti nell’ormai lontano 2002 durante il mio periodo da studente Erasmus a Parigi, mi parla di questa Villa. Per lui è segno di casa, perché è sempre stata lì, a due passi dalla casa dove è cresciuto. 

L’anno scorso Francesco ha scoperto che la Villa era stata messa in vendita. Infatti è opportuno specificare che la Villa è stranamente in mano ai privati. A quel punto Francesco si attiva per fare qualcosa e lo racconta nel suo blog (https://www.immaginoteca.com/pensieri-sulla-villa-buonaccorsi/).

E’ cosí che all’inizio del 2020, in piena pandemia covid19, nasce l’associazione Villae che riunisce varie persone della zona più altre che, come me, sono invece di origini più lontane, con l’obiettivo di far diventare la Villa un bene comune, accessibile ed inclusivo.

Spoilero subito che abbiamo appena ottenuto il primo grande risultato. E’ notizia di qualche giorno fa che il Ministero dei Beni Culturali provvederà alla prelazione della villa, cioè la ricompra alla società immobiliare di Roma che proprio questa estate l’aveva comprata essendo l’unica offerta pervenuta all’asta fallimentare. 

Come commenta Francesco sul suo blog, questa notizia rappresenta per noi una prima, grande vittoria che ci assicura l’esito positivo della prima fase del progetto, e che ci permette quindi di continuare a lavorare sulle fasi successive che rappresentano sfide altrettanto ambiziose.

Andiamo adesso a vedere come ci siamo riusciti. 

Nel luglio 2021, il team di Volumes ci siamo riuniti nella città di Potenza Picena, per sostenere l’associazione Villae in quello che abbiamo chiamato il “Villa Summer Camp”: un’impresa per trasformare la storica Villa Buonaccorsi in un potenziale hub di innovazione.

Da Spagna, Francia, Grecia e Italia, un mix di urbanisti, architetti, esperti di tecnologia, geografi e creativi sono venuti nella città di Potenza Picena, per discutere il futuro di Villa Buonaccorsi. 

Con l’associazione Villae stiamo immaginando una transizione per la Villa, e abbiamo fatto appello alla competenza di Volumes per strutturarla richiamando l’esperienza del team sulle pratiche quotidiane incentrate su una città sostenibile, l’economia circolare, i nuovi metodi di lavoro e la familiarità con le partnership su scala europea. 

In collaborazione con le autorità locali, il team dell’associazione Villae, anche grazie al supporto di Volumes, è riuscito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla causa che rappresenta il destino della Villa.

L’iniziativa Villa Summer Camp ha fatto sì che la gente del posto, come cittadini e professionisti, e gli esperti internazionali si riunissero intorno a una comprensione comune del valore di questo tipo di proprietà. Anche ad un occhio non familiare, la bella Villa Buonaccorsi racchiude in qualche modo la fantasia italiana: l’identità barocca, il decoro d’ispirazione romana e persino le rovine, contenendo in sé la visione universale di ciò di cui il paese si pregia da secoli. 

Ma se è così evidentemente grandioso, perché allora questa residenza è così trascurata, lasciata vuota la maggior parte del tempo? 

Potremmo dire che deriva dal paradosso del nostro tempo: il taglio dei finanziamenti pubblici a fini culturali, il rapido declino dei domini secolari, l’esodo rurale, l’aumento dei prezzi degli immobili in tutto il mondo, riservando questo prezioso diritto di proprietà solo a pochi privilegiati, ma anche l’agricoltura intensiva, il turismo di massa, Instagram !… Lasciando una villa storica, per essere utilizzata solo per scopi temporanei e solo come uno splendido sfondo.

La Villa Buonaccorsi possiede un simbolismo sia economico che sociale. Un edificio così bello e abbandonato è un’analogia con il potenziale inutilizzato della regione e le anomalie della nostra economia globale. Siamo convinti che questa rara combinazione può offrire un terreno comune per “idee folli”, il tipo di innovazione spinta da un approccio sostenibile, che porta opportunità economiche nel lungo periodo e può trasformare un’intera regione.

Con l’’associazione Villae, vogliamo promuovere i principi di orizzontalità, partecipazione e inclusività. Lontano da un approccio neocolonialista che ha governato così a lungo le iniziative in ambito filantropico. Con una visione incentrata sull’economia circolare, durante l’evento abbiamo lavorato per proporre progetti che pensiamo potranno ridare vita alla Villa, mantenendola accessibile e utile alla comunità vicina.

Anche qui viene a supporto l’esperienza e le reti di collaborazione create da Volumes, impegnata su diversi progetti europei che potrebbero aiutare anche in questo caso.

Ad esempio, con la rete di Centrinno*, un progetto europeo che racchiude nove città pilota, stiamo (Volumes e partners) sperimentando la riappropriazione di siti storici industriali e culturali abbandonati: Parigi con il 19° arrondissement, la zona industriale di Charmille a Ginevra, Poblenou a Barcellona, una ex fabbrica a Zagabria, ma anche siti a Copenhagen, Tallinn, Amsterdam, Milano, Blönduós in Islanda… 

Stiamo lavorando per poter inserire nella lista anche Potenza Picena? Riuscire a recuperare la Villa Buonaccorsi completerebbe una visione della produzione sostenibile delle città che non può funzionare senza le capacità produttive delle zone rurali.

Il coinvolgimento della gente del posto è stato la chiave per trasformare una “idea folle” in una fiorente politica urbana, ma la partecipazione di esperti ha reso l’iniziativa un terreno neutrale di discussione. L’incontro non ha riguardato il confronto, né la pressione, ma la collaborazione. Lo possiamo definire un attivismo morbido: senza la battaglia ma ancora intriso di una nobile causa che permette a tutte le parti di preoccuparsi. Grazie all’iniziativa dei cittadini, la squadra aveva una buona conoscenza del contesto: storia, economia, innovazioni e possibilità.

L’incontro è stato organizzato intorno a quattro workshop che sono serviti anche come prospettive di futuri possibili per Villa Buonaccorsi:

– La Villa come laboratorio cittadino (di cui mi sono occupato io);

– Il turismo rigenerativo (coordinato da Jonathan Reyes come vicepresidente di Fairbnb.coop);

– Tecnologia per la sostenibilità (coordinato da Aldo Sollazzo di Noumena);

– Incubazione a distanza per il mondo di domani (coordinato da Yara Tayoun e Michael Araujo di Volumes).

Inoltre, due workshop online sono stati aperti al pubblico che non poteva essere fisicamente presente:

– Reinhabitation for Regenerative Tourism (coordinato da Adolfo Chautón come parte di CivicWise e Fairbnb.coop) ;

– La creazione di giochi (Coordinato da Maria Tomé come parte de la Oficina de Innovación Cívica y CivicWise)

Al fine di far nascere nuove idee da tutti questi partecipanti, abbiamo strutturato quattro gruppi di lavoro. In ogni gruppo, un “facilitatore” ha presentato la sua esperienza. Un modo per dare strumenti alle persone che non avevano familiarità con gli argomenti, per introdurre i principi e le opportunità di un progetto di economia circolare, in modo che potessero esprimersi e contribuire con il proprio punto di vista in seguito.

In questo modo sono emerse prima le idee astratte, le possibilità a lungo termine, le essenziali “idee folli” che ispirano tutti noi. Solo così, hanno potuto immaginare poi, a

Seguite Volumes su Twitter (@wevolumes) per continui aggiornamenti sul futuro di Villa Buonaccorsi.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito dell’associazione Villae https://vill.ae

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