Archivi sonori nel web

Il web è una strana creatura. Cambia continuamente per rimanere sempre la stessa, ovvero una risorsa per lo scambio di informazioni tra utenti localizzati in zone geografiche diverse. Quella che invece è cambiata, anzi si è evoluta, è la tipologia di queste informazioni…

Immagini, testi, video e, soprattutto, audio. Sì, proprio l’audio. Dalla dilagante presenza di brani in formato mp3 fino alla febbre delle social community, nate per la composizione musicale condivisa, il suono ha sempre avuto un posto di primo piano nel web degli ultimi anni. Ingegneri del suono insoddisfatti, compositori post-accademici, artisti non più di strada o semplici navigatori in preda a un’incontrollabile serendipity, tutti sono sempre alla ricerca del suono ideale. Tutti alla ricerca del perfetto archivio sonoro.
Negli ultimi anni numerosi progetti si sono sviluppati con l’obiettivo di creare dei veri e propri database consultabili via web, in cui vengono archiviati non tanto brani musicali, bensì registrazioni in presa diretta, jingle, suoni di sintesi, effetti, rumori. I cosiddetti “sample sonori”. Gli archivi sonori possono essere divisi in due categorie principali, a seconda delle caratteristiche del materiale memorizzato e degli obiettivi con cui sono stati costruiti.
La prima categoria si basa su logiche prettamente produttive, in quanto i campioni presenti sono già impacchettati e pronti per essere utilizzati in contesti commerciali. Il suono di un pulsante da integrare in un prodotto multimediale interattivo, l’effetto di una porta che si chiude da inserire in una sequenza video, un jingle melodico per uno spot, un loop di batteria per uno showcase in ambiente espositivo. Tutti questi suoni risultano già equalizzati e dimensionati in modo da poter essere usati senza dover effettuare ulteriori operazioni di editing. Un esempio di questa categoria di archivi è il recente SoundSnap, gestisto da una community di musicisti e sound designer, orientati alla creazione e alla condivisione di sample sonori di alta qualità secondo la filosofia del web 2.0; oppure il motore di ricerca FindSounds, che permette di trovare campioni di strumenti musicali ed effetti sonori direttamente presenti in Internet; o infine il portale Sounddogs, una delle prime librerie di produzione musicale e sound effects commerciali al mondo.
La seconda categoria di archivi sonori si basa su un approccio più orientato all’analisi del suono, al di fuori di logiche produttive commerciali. Questi sistemi mettono a disposizione una tipologia differente di materiale sonoro, meno immediato da utilizzare e con un obiettivo completamente diverso. I principali utilizzatori di questi archivi infatti sono i compositori, gli artisti o i ricercatori, che studiano e analizzano i sample sonori sotto varie prospettive, da quella storica a quella sociale, da quella percettiva a quella legata alle potenzialità più puramente espressive. In questo caso l’archivio sonoro non è più un punto di arrivo, ovvero il catalogo definitivo di suoni da cui attingere continuamente, ma diviene un punto di partenza, una risorsa per la creazione di un progetto che può trasformarsi in una sperimentazione, un saggio o un’opera musicale. Un esempio di questo tipo di archivi è l’interessante Avant Garde Project, all’interno del quale sono state memorizzate alcune edizioni – mai rilasciate in formato commerciale – di dischi di compositori di musica di vario tipo (elettroacustica, classica, sperimentale, etc.). Queste opere vengono convertire dal vinile in formato digitale (con un codec audio ad alta qualità FLAC, che ovviamente non ha nulla a che fare con l’amato/odiato mp3), tramite una tecnica di registrazione avanzata, che ha l’obiettivo di rispettare in modo quasi maniacale la materia sonora originale.
Gli archivi sonori divengono quindi i nuovi tesori del suono, pronti a soddisfare ogni tipo di richiesta e esigenza, dall’ascolto analitico di una rarissima registrazione di Harry Partch, all’incontrollabile utilizzo dell’effetto della spada laser di Guerre Stellari. Dal meticoloso Lou (fondatore di Avant Garde Project) all’ipertecnologico Tasos Frantzolas (creatore di SoundSnap) una comunione di intenti lega in modo trasversale e unico tutti questi personaggi che possono (e devono) essere considerati come i moderni scienziati del suono.

fonte: www.tafter.it maggiori informazioni: soundesign.info

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